Le radici, il tempo, i germogli

Una storia, una famiglia

La storia di Mej è inevitabilmente legata alla storia di una famiglia, la famiglia Fruttero, e al suo modo di intendere la vita e le relazioni, con gli altri e con la natura. Semplicità e amore per la bellezza, stupore e rispetto per le meraviglie della terra e per l’incontro con le altre persone: è così che, da oltre 70 anni, questa storia continua a “nutrirsi” e crescere, con la certezza che l’intuizione migliore sarà quella di oggi e il miglior prodotto di sempre, quello di domani.

Cristina Fruttero (titolare) e Barbara Bertoldi (responsabile commerciale)

Estetica e Forza

Come dice sempre Andrea (il nostro capo produzione e designer), bellezza e forza non sono forze contrastanti, ma sinergiche. L’incastro dei tasselli, la tenacia dei tiranti in acciaio e l’armonia di tonalità e venature sono un’unica essenza, che diventa indissolubile nell’abbraccio vigoroso di Mej.

Andrea Rovere (design e produzione)

Méj – [m’ey] Aggettivo e avverbio in dialetto piemontese. Significato: meglio Si trova anche l’uso come sostantivo maschile (ël méj), usato come superlativo relativo – “il migliore”

Michele Fruttero (fondatore)

Natura, Rispetto, Vita

È nella natura che scegliamo i nostri materiali e grazie alla natura se i nostri prodotti sono così forti, buoni, duraturi.

Michele lo dice sempre: ogni albero ha una storia e dei talenti che vanno ascoltati, custoditi e rispettati. La selezione del legno migliore per i nostri ceppi parte da una scelta responsabile e rispettosa della natura. Una strada sostenibile per rimettere in equilibrio ciò che in equilibrio nasce: il rapporto tra l’uomo e la terra.

Da sempre amiamo camminare nel bosco, ascoltarne i rumori e attendere con pazienza il verdetto di Michele: “Questo è perfetto!”. Un sorriso e una carezza sulla corteccia, come a chiedere permesso e promettere rispetto.

Parola di Michele:

“Settant’anni fa è entrato un macellaio nella nostra falegnameria: voleva un ceppo per il suo negozio. Qualche tempo dopo è arrivato un altro macellaio, colpito dal prodotto che aveva visto dal collega…

Ho capito così che era un lavoro “da fare”. L’ho sempre perfezionato, sono arrivato a fare un ceppo collegato internamente con dei tiranti che è poi diventato un blocco unico. Poi ho incominciato a fare le fiere. Ecco,  dopo la prima fiera il lavoro non mi è più mancato.

Nel 1952 è nata la mia azienda. Ho sempre creduto nel mio prodotto e, con passione, l’ho realizzato e poi brevettato; ora si trova fra i migliori in commercio. Ma ogni giorno entriamo in laboratorio con l’ambizione di migliorarlo ancora.”

Michele Fruttero

La grande qualità, è fatta di piccole cose

La cura in ogni dettaglio